Per comune decisione delle maggiori associazioni feline, dopo tanto discutere, si è stabilito che la moderna giornata mondiale del gatto debba essere il 17 febbraio. Difficile non cedere alla tentazione di chiedersi “ma perché proprio questo anonimo giorno?”. Diverse le ipotesi: febbraio è il mese dell’Acquario, dominato da Urano, protettore di quegli spiriti liberi che, come i gatti, non amano sentirsi oppressi da regole troppo rigide. Il giorno 17, anche se non cade di venerdì, richiama quelle atmosfere arcane e superstiziose a cui il gatto è inevitabilmente legato da secoli. Qualche intellettuale raffinato ha però cercato un’altra interpretazione: in numeri romani il 17 si scrive XVII, che anagrammato diventa “VIXI”, cioè “vissi”, “sono vissuto e sono morto”, vale a dire il motto di coloro che hanno il beneficio di vivere sette vitee poter dire di essere morti più volte.